Acquaviva Platani


Acquaviva Platani (1031 abitanti) sorge a circa 100 km a sud-est di Palermo, a circa 65 km da Caltanissetta e ad 41 km da Agrigento.         
Il suo territorio, situato lungo la via di penetrazione sud-nord, lungo le vallate del Platani. e quindi del Torto-San Leonardo, è stato abitato fin dal neolitico. Alcune tombe a rannicchiamento sono state rinvenute in contrada “Vignazze”, ed alcuni ripari sottoroccia presso le creste sovrastanti il paese: “ A giglia”. Sepolture a grotticella, del tipo rinvenuto nella vicina Milocca (l’attuale Milena), sono in contrada “Solfara” , ”Cubuluni” e “Corvo”. Avanzi di un antico edificio romano, probabilmente una “massa” (pavimento a mosaico e la mura laterizie) furono rinvenuti nel 1877.. Durante la dominazione araba fu costruito un casale chiamato “Miknas”. Traslitterato, questo toponimo divenne in epoca medioevale  “Feudo Michinese”. La presenza musulmana ad Acquaviva è provata anche da alcune tombe rinvenute nelle contrade “Santa Margherita” e “Vignazze”.
I nobili De Loharia e i Castelli, di nobiltà messinese, ressero le sorti del feudo, dal 1425, quindi poi la signoria su questo territorio passò alla famiglia Spadafora imparentata già con i Castelli. Il paese fu fondato nel 1635 dal principe Francesco Spadafora nell'area del Feudo Michinese e in origine si chiamò "Aqua Vivam". Alla morte del principe nel 1677  il feudo fu venduto all'asta e acquistato dalla baronessa Francesca Abarca e Cordua. Nel 1687, alla sua morte, l'eredità passò in parte al nipote Michele Oliveri che di fatto “acquistò” da Carlo II di Spagna  il prestigioso titolo di duca di Acqua Viva e la trasmissibilità ai suoi eredi del titolo stesso, ultimo dei quali fu Pietro Oliveri e Migliaccio. Con l'abolizione della feudalità in Sicilia nel 1812, e con i nuovi ordinamenti amministrativi del 1816-1817 Acqua Viva divenne comune autonomo. Il comune continuò a chiamarsi di fatto Acquaviva fino al 1862. Dopo quell'anno fu aggiunto il nome Platani per distinguerlo dagli altri comuni italiani che si chiamavano nello stesso modo. Il Platani è  il fiume anticamente chiamato Alico (Halykòs = salato, visti i numerosi banchi di salgemma presenti nel suo medio corso), che scorre giù nella vallata, nel pressi del paese.


La Torre Civica o dell'Orologio (1894),  progettata dall'Ing. Lazzarini nel 1860 per volontà dell'allora sindaco Giudice.  Alta 18 metri, realizzata in pietra locale, è scompartita da tre modanature. Sotto il quadrante è incisa la scritta " le ore sono fugaci ". SIta in via Vittorio Emanuele, domina la piazza intitolata a Giuseppe Plado Mosca (Carabiniere medaglia d'oro), luogo di ritrovo per eccellenza degli acquavivesi.